Tra i tanti trattamenti ayurvedici che propongo, Udvartana è forse quello che racchiude più storia. Non è solo un metodo per stimolare il corpo o migliorare la pelle: è una pratica antichissima, utilizzata già migliaia di anni fa in India nei rituali di purificazione, e ancora oggi estremamente attuale – soprattutto nei momenti di transizione, come il cambio stagione.
Le origini: un trattamento rituale, non solo terapeutico
Udvartana viene citato nei testi ayurvedici classici come il Charaka Samhita e il Sushruta Samhita, tra le pratiche indicate per rimuovere gli eccessi di Kapha dosha, migliorare la circolazione e alleggerire il corpo.
Ma c’è di più. Storicamente, questo trattamento non veniva utilizzato solo in ambito medico. Era parte integrante dei riti pre-matrimoniali, o di passaggi importanti della vita, durante i quali il corpo veniva “preparato” attraverso trattamenti che avessero un significato anche simbolico.
In alcune regioni dell’India, specialmente nel Sud, Udvartana era parte dei rituali che precedevano cerimonie sacre, un gesto attraverso cui liberarsi delle impurità fisiche e mentali, prima di compiere un cambiamento.
Da rituale a strumento di benessere moderno
Oggi, naturalmente, il contesto è diverso. Ma la forza di questo trattamento rimane.
Udvartana è una frizione a secco con polveri erboristiche, applicata con movimenti decisi e ritmici, che seguono la direzione opposta al pelo (pratiloma). Questo movimento particolare non è casuale: serve ad attivare il sistema linfatico e a invertire simbolicamente la direzione dell’inerzia.
Pur essendo nato in un contesto rituale, ha una funzione molto pratica: aiuta a drenare, a stimolare il metabolismo e ad alleggerire il corpo da ristagni, pesantezza e accumuli.
Le piante impiegate
Nel mio studio, utilizzo una miscela di erbe selezionate per le loro qualità specifiche, coerenti con la tradizione ayurvedica:
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Dolichos Biflorus, una pianta leguminosa utilizzata da secoli per stimolare il metabolismo e contrastare i ristagni;
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Anethum Graveolens, che sostiene la digestione e ha un effetto carminativo;
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Zizyphus Mauritiana, impiegata per tonificare la pelle e dare stabilità al sistema muscolare.
Sono piante semplici, ma efficaci. Insieme, creano un’azione riscaldante, assorbente e riequilibrante, che si percepisce subito al termine del trattamento.
Perché proporlo nel cambio stagione
In Ayurveda, ogni cambiamento climatico è anche un cambiamento interno. Quando la stagione cambia, lo fa anche il ritmo del nostro corpo. Spesso emergono stanchezza, gonfiore, difficoltà digestive. L’Udvartana è un trattamento che aiuta a far fronte a questi piccoli squilibri, riportando leggerezza e tono.
Non serve arrivare a un problema evidente per riceverlo: è utile anche in via preventiva, per sostenere il corpo mentre si adatta al nuovo clima, al nuovo ciclo.
Indicazioni e precauzioni
Lo consiglio a chi vuole alleggerirsi, depurarsi e “rimettersi in moto”. Ma come per tutti i trattamenti ayurvedici, è importante capire quando è il momento giusto.
Evito di proporlo in caso di condizioni cutanee attive, febbre, debolezza post-influenzale, o nelle fasi in cui il corpo ha bisogno prima di ricostruire energia. Preferisco lavorare quando l’organismo è pronto a ricevere stimolazioni più dinamiche.
Dove riceverlo
Attualmente ricevo in due sedi:
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Lastra a Signa (FI) – Via Fratelli Rosselli, 55/F
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Città di Castello (PG) – Viale Moncenisio, 49
Ogni incontro è preceduto da un colloquio in cui valuto lo stato generale della persona e il tipo di approccio più adatto in quel momento.
Un trattamento antico, ancora necessario
Mi affascina sempre vedere come pratiche nate in un contesto completamente diverso riescano, ancora oggi, a dialogare con i bisogni del corpo moderno.
Udvartana è uno di questi: nasce in tempi lontani, per purificare il corpo e prepararlo a una trasformazione. E continua oggi a offrire una via concreta per ritrovare leggerezza, lucidità e centratura, specialmente in momenti di cambiamento.
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