Si può estendere la pratica yoga alla tavola, con lo scopo di mantenere il corpo nutrito e la mente lucida? La risposta è sì.
Mangiare è, forse, l’atto più importante per la pratica yoga, perché il nutrimento dei tessuti del corpo funge da base per il nutrimento della mente e delle emozioni.
Nutrendo adeguatamente il nostro corpo avremo una mente equilibrata e calma. Ma cosa significa esattamente nutrirsi adeguatamente?
La dieta di Patanjali
I testi yogici classici come lo Yoga Sutra di Patanjali e la Bhagavad Gita non elencano alcun alimento specifico per seguire una “dieta yogica”. E anche se lo facessero, è altamente improbabile che i cibi prescritti in India migliaia di anni fa sarebbero appropriati oggi per ognuno di noi.
La conoscenza odierna ci ha aiutato a scoprire le proprietà degli alimenti ed ad identificare ingredienti che aumentano la chiarezza e la leggerezza, mantenendo il corpo leggero e nutrito e la mente lucida.
Insegnamenti Yogici e Ayurveda per un’alimentazione personalizzata
Nella tradizione ayurvedica, gli alimenti considerati satvici includono la maggior parte delle verdure, del ghee (burro chiarificato), della frutta, dei legumi e dei cereali integrali. Al contrario, i cibi tamasici (come cipolle, carne e aglio) e cibi rajasici (come caffè, peperoncino e sale) possono aumentare il torpore mentale o l’iperattività. Ma mantenere una dieta che mantenga il corpo leggero e la mente lucida non significa necessariamente mangiare solo cibi satvici. Ciò che è meglio per ognuno di noi e ciò che alla fine sosterrà meglio la pratica yoga individuale, dipende dalla costituzione, conosciuta nella tradizione ayurvedica come prakriti e dal tuo stato attuale, vikriti.
In questo modo di pensare al nutrimento, ciò di cui un individuo ha bisogno, può essere molto diverso da ciò di cui ha bisogno qualcun altro. E ciò di cui si ha bisogno in un preciso momento della vita potrebbe essere molto diverso da ciò di cui si aveva bisogno cinque anni fa o di cui si avrà bisogno tra cinque anni.
Forse gli antichi saggi si sono affidati alla saggezza quando hanno scelto di non stabilire una dieta yogica rigida e uguale per tutti; come impariamo ad ascoltare il nostro corpo quando facciamo pratica sul tappeto da yoga, così dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro corpo a tavola.
Alimentazione, etica e ahimsa
Al di là dei bisogni fondamentali del corpo, molti praticanti di yoga suggeriscono che una dieta yogica dovrebbe tener conto dei valori e degli insegnamenti filosofici dello yoga, nonché riflettere la loro etica personale.
Molte persone chiamano ahimsa il precetto yogico di non nuocere; esso influenza le loro scelte alimentari, sebbene il modo in cui mettono in atto questo principio varia da persona a persona, proprio come diversi stili di yoga insegnano versioni diverse delle stesse asana e diversi insegnanti offrono interpretazioni diverse dello Yoga Sutra.
La maggior parte degli yogi, tuttavia, sarebbe d’accordo sul fatto che parte della pratica è sviluppare la consapevolezza di ciò che si mangia. Vale la pena dedicare del tempo ad istruirci non solo sulle possibili diete che potremmo seguire (in modo flessibile, non dimenticando che lo yoga riguarda la libertà, anche quella mentale), ma anche sulle origini e le proprietà del cibo che acquistiamo; ed è essenziale ascoltare noi stessi in modo da sapere quali tipi di alimenti potrebbero essere funzionali per noi in base al periodo che attraversiamo, alle esigenze di un determinato momento.
La dieta yogica è la dieta affine ai nostri valori
Per abbracciare una dieta yogica è necessario pensare a quali insegnamenti sentiamo più affini a noi e a come potremmo metterli in pratica.
Se il nostro sistema di valori converge su ahimsa, allora il primo passo da fare è esplorare un modo in cui le nostre scelte alimentari arrechino il minor danno possibile a noi stessi, agli altri esseri e al pianeta.
Se si è, invece, attratti dai principi del bhakti yoga, si potrebbe voler fare di ogni boccone un’offerta: ringraziare silenziosamente il cibo mentre lo si prepara e offrirlo come nutrimento per il Divino in ogni cosa prima di mangiarlo.
Se volessimo concentrarci sulla compassione per gli altri, potremmo enfatizzare la condivisione di pasti freschi e fatti in casa con gli amici bisognosi.
Quando i nostri comportamenti sono in linea con i nostri valori personali, allora stiamo seguendo una dieta yogica.
Namasté 🙏
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Alberto Orlandi