Riesci a dire no? Una pratica di amore verso te stesso

Dire “no” è una delle pratiche più difficili che conosco.
Eppure, è una delle più necessarie.
Ogni volta che accompagno qualcuno in un percorso ayurvedico, mi accorgo che l’ascolto del corpo è spesso bloccato da una difficoltà molto più sottile: quella di non riuscire a mettere confini.

Ci hanno insegnato che essere sempre disponibili è una qualità. Che dire sempre di sì ci rende più buoni, più accettati, più amati. Ma io mi chiedo: è davvero così? O stiamo solo svendendo noi stessi per sentirci approvati?

Il “no” che viene dall’amore

Dire no non è un atto di egoismo, ma di cura profonda.
Significa riconoscere che anche noi abbiamo bisogno di spazio, di tempo, di rispetto.
Significa mettere il nostro centro davanti a tutto il resto, almeno ogni tanto.
Non per escludere gli altri, ma per non escludere più noi stessi.

Ogni volta che diciamo “sì” quando sentiamo “no”, qualcosa dentro si spegne.
Una parte di noi si rattrista, si contrae, si allontana da quella sensazione di libertà che – in fondo – è l’unica condizione in cui possiamo essere davvero felici.

Sano egoismo, non chiusura

Ne ho parlato di recente con una persona che seguo da tempo: stavamo lavorando proprio sul concetto di sano egoismo.
Quella capacità di riconoscere che, prima di dare agli altri, devo riempire il mio serbatoio.
Perché se è vuoto, il mio aiuto è stanco, forzato, pieno di aspettative.

Molti non riescono a dire no perché temono di deludere, di essere giudicati o abbandonati.
Ma in realtà, l’amore più autentico nasce quando siamo liberi di scegliere, non quando siamo costretti a compiacere.

Quanto spazio ti dai?

Ti invito a farti una domanda semplice: quanto tempo al giorno dedichi a te stesso?
Non per lavorare, non per aiutare gli altri, non per rispondere a messaggi o fare il dovere.
Parlo di tempo per ascoltarti, per coltivare una passione, per respirare, per sentirti vivo.

Spesso scopriamo che ci stiamo dimenticando di noi. Che viviamo per ruoli, per abitudini, per schemi che non ci appartengono più.
Ma se sentiamo che qualcosa non va, se c’è stanchezza, confusione, o una tensione che non riusciamo a spiegare… forse è proprio lì che serve un no.

Impara a dire “Mi dispiace, ma no”

È destabilizzante all’inizio.
Lo so bene.
Chi ci sta intorno si sorprenderà, forse si arrabbierà, forse proverà a farci cambiare idea.
Ma ogni piccolo no che impariamo a pronunciare con chiarezza e rispetto, è un grande sì a noi stessi.

Il cambiamento più rivoluzionario spesso passa da lì.
Dall’imparare a scegliere, a filtrare, a non essere disponibili a tutto e tutti, se questo significa tradire la nostra verità.

Felicità è libertà

Ogni trattamento, ogni pratica ayurvedica che propongo, parte da questo: sei disposto a prenderti cura di te, anche se può dispiacere a qualcuno?

Perché non possiamo guarire, crescere, ritrovare energia, se prima non impariamo a mettere noi stessi al centro.
Non per ego, ma per amore.
Solo così possiamo essere davvero presenti, autentici e generosi.

Essere felici è una scelta.
Ma è una scelta che richiede libertà.
E libertà vuol dire anche imparare a dire no.

Se senti che è il momento di ripartire da te, ti aspetto.

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